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Conto Termico. Le osservazioni (con protesta) di Uncsaal

Conto Termico. Le osservazioni (con protesta) di Uncsaal

Da qualche settimana è in vigore il cosiddetto Conto Termico. Il provvedimento, di cui abbiamo scritto ampiamente nelle scorse settimane su queste pagine, incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e l’effettuazione di interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni. Il GSE-Gestore dei Servizi Energetici è il soggetto responsabile dell’attuazione del meccanismo, inclusa l’erogazione degli incentivi., che ora dovrà predisporre le Regole applicative. Lo stesso GSE ha invitato gli operatori del settore a proporre entro il 31 gennaio suggerimenti e osservazioni tecniche utili ai fini della predisposizione dei contenuti delle Regole stesse. In particolare la richiesta è stata rivolta alle molteplici Associazioni di Categoria e ai Soggetti beneficiari degli incentivi previsti dal “Conto Termico” (produttori di materiali, componenti, apparecchi e sistemi del settore dell’industria e dell’edilizia per l’efficienza energetica, Amministratori di condominio, Rappresentanze istituzionali della PA e dei Consumatori). Oggi Uncsaal, l’associazione dell’involucro e dei serramenti metallici, ha reso noto pubblicamente il proprio pensiero con una dura nota critica nei riguardi del Conto Termico. Da un lato Uncsaal offre al GSE sei osservazioni in merito a specifici punti del meccanismo del Conto Termico e dall’altro, se non vi sarà “una sostanziale revisione dei punti segnalati”, agita la minaccia di attuare “una grande comunicazione al mercato riguardo alla distorsione introdotta da una normativa che introduce limiti prestazionali inutili e non consoni alle zone climatiche italiane, favorendo di fatto le filiere industriali di paesi concorrenti”. Ecco le osservazioni che Uncsaal veicolerà al GSE: 1.A differenza delle caldaie o dei pannelli solari, la sostituzione dei serramenti e l’installazione dei sistemi schermanti non rientrano tra gli interventi agevolabili anche dai privati, condomini e titolari di reddito d’impresa e agrario (cfr. articolo 3, comma 1, punto b). Per cui tali interventi sono agevolabili solo dalle pubbliche amministrazioni. 2.I limiti di trasmittanza imposti per le chiusure trasparenti (per esempio: zona climatica E 1,50 W/mqK – zona climatica F 1.33 W/mqK) sono eccessivamente ed ingiustificatamente severi. Bisogna tenere presente che i limiti di trasmittanza ad oggi già previsti per le detrazioni fiscali del 55% sono già sufficientemente severi. Un ulteriore abbassamento dei limiti comporta unicamente aggravio dei costi per la pubblica amministrazione senza un reale beneficio tangibile in termini di risparmio energetico complessivo dell’edificio. 3.L’imposizione della condizione che la sostituzione dei serramenti sia congiunta all’installazione delle valvole termostatiche o altro sistema di termoregolazione, se l’edificio non ne è già dotato. Su questo fronte UNCSAAL aveva già formulato considerazioni tecniche sull’inopportunità quando era stata introdotta questa condizione anche per le detrazioni fiscali del 55% . 4.L’imposizione di un limite di costo massimo ammissibile dell’intervento di sostituzione delle chiusure trasparenti (350 Euro/mq per le zone climatiche A, B e C, 450 Euro/mq per le zone climatiche D, E e F) e di installazione dei sistemi di schermatura e/o ombreggiamento (150 Euro/mq). 5.Il basso valore massimo dell’incentivo per la sostituzione delle chiusure trasparenti (45.000 Euro per le zone climatiche A, B e C – 60.000 Euro per le zone climatiche D, E e F) e per l’installazione dei sistemi di schermatura e/o ombreggiamento (20.000 Euro). 6.L’obbligo di corredare, per edifici con impianti di riscaldamento di potenza nominale totale del focolare maggiori o uguali a 100 KW, la richiesta di incentivo con diagnosi energetica precedente l’intervento e da Attestato di Certificazione Energetica successivo. Questo aspetto rappresenta un aggravio di costi per le pubbliche amministrazioni. Fonte: Guidafinestra

Comunicato stampa


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