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Per il mattone è ancora crisi.

Per il mattone è ancora crisi.

COMUNICATO STAMPA I 4 Luglio 2011 L’Ance aggiorna le previsioni semestrali sul mercato dell’edilizia e conferma un quadro congiunturale negativo non solo per il 2011, ma anche per il 2012. «Con l’ulteriore caduta del mercato del 4% nel 2011 e del 3,2% nel 2012, l’anno prossimo torneremo ai livelli di produzione edilizia del 1994. Ci mangiamo 18 anni di crescita in questo modo», dice il presidente dell’associazione dei costruttori, Paolo Buzzetti, che ieri ha presentato l’Osservatorio congiunturale insieme al vicedirettore generale e responsabile dell’ufficio studi, Antonio Gennari. La prospettiva del settore a breve e medio termine è drammatica, con 230mila posti di lavoro già persi e altri 120mila dell’indotto. La cassa integrazione è cresciuta dai 40 milioni di ore annue del 2008 ai 100 milioni del 2010 e ha segnato un’ulteriore crescita del 10,8% nei primi quattro mesi del 2011. Molte imprese sono messe in ginocchio dal “credit crunch di settore”, con il 40,2% degli imprenditori che denuncia difficoltà di accesso al credito nell’aprile 2011 contro il 34,2% del settembre 2010 e il 38% dell’aprile 2010. Ad aggravare la situazione il ritardato pagamento delle pubbliche amministrazioni che ormai saldano i loro debiti con una media di 114 giorni e punte di 18-24 mesi. «L’82% delle imprese subisce ritardi di pagamento» dice l’Osservatorio. Quest’anno l’unico segno positivo sarà quello delle manutenzioni straordinarie per le abitazioni che segneranno uno 0,5% di crescita, grazie anche al consolidamento degli incentivi 36% e 55%, l’unica vera politica per il settore attuata in dieci anni. E che l’Ance chiede sia rinnovata e potenziata. Bisogna uscire dallo stretto abitativo e guardare alla riqualificazione della città. «Il decreto sviluppo comincia una politica che abbiamo apprezzato sulla riqualificazione urbana ma ora occorre consolidarla», dice Buzzetti. Per gli altri settori anche il 2011, come è già da tre anni, sarà un disastro: -5,9% per le nuove abitazioni, -4,3% per il non residenziale privato, -9,7% per le opere pubbliche. Dal 2008 al 2011 il mercato del nuovo residenziale ha perso il 35,5% degli investimenti, le opere pubbliche il 28,7 per cento. A pesare sono la riduzione degli stanziamenti per le infrastrutture e il persistere del blocco del piano Cipe, con un terzo dei finanziamenti assegnati due anni fa, pari a 3,7 miliardi, che deve ancora concretizzarsi , mentre degli altri 7,6 miliardi solo 1,3 si sono trasformati in bandi di gara. «Questa politica di rinvii è insostenibile – ha detto Buzzetti – e preferiremmo che ci si dicesse chiaramente se quelle risorse non ci sono». Nel 2012 è prevista un’altra botta: -7,2% nelle opere pubbliche e -5,3% nel mercato del nuovo residenziale. Sulla manovra all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, Buzzetti sposa la linea confindustriale del «rigore e sviluppo» e si augura di limitare i danni in termini di ulteriori tagli. «Anche le ipotesi sull’aumento dell’Iva per noi sono inaccettabili», ha detto Buzzetti. L’unica misura positiva che ci si può aspettare è un allentamento del patto di stabilità in favore dei Comuni virtuosi, «come chiede Bossi», ha detto Buzzetti. «La situazione è drammatica – ha detto Gennari – perché dal 2008 i Comuni hanno smesso di pagare a settembre, quest’anno hanno già smesso ad aprile». Fonte: il sole 24 ore Ufficio Stampa MASTER Accessori per serramenti progettati per durare Email. ufficiostampa@masteronline.biz


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